Kalymnos : il paradiso dei climber
Se c’è un’isola in Grecia dove quasi nessuno viene per le spiagge, questa è l’isola di Kalymnos. Dopo essere stata per decennni la capitale della pesca delle spugne, da ormai oltre un decennio è divenuta in assoluto uno dei paradisi dove praticare climbing, l’arrampicata, per dirla in italiano.
Non che le spiagge siano da buttare, anzi: ma sono quasi un magnifico contorno a quello che l’isola ha da offrire agli appassionati di roccia. Kalymnos è vicina a Kos a cui lascia con piacere il turismo di massa spiaggiaiolo. D’altronde le sue bellezze naturali non sono per tutti. Rocciosa, aspra, difficile in certi punti, è comunque un luogo che vale una visita anche per una semplice vacanza di relax.
Kalymnos Grecia: come arrivare
L’aereo è il mezzo migliore per arrivare (quasi sempre) nel Dodecaneso. Qui non si infrange la regola: volo dall’ Italia su Atene e coincidenza interna se volete visitare solo quest’isola. Mettendola in abbinata con Kos, ad esempio, il volo conviene programmarlo su quest’ultima e poi utilizzare uno dei tanti traghetti o navi veloci a disposizione che partono da Mastichiari oppure da Kos Città. Ci vuole una mezz’ora circa per arrivare: nulla di più semplice.
Da Atene o Rodi è possibile arrivare anche via nave, con i traghetti di Blue Star Ferries che vi porterannno direttamente al porto di Pothia, il capoluogo di Kalymnos.
L’isola dei climber
Qui ci sono circa 2500 vie attrezzate per gli appassionati dell’arrampicata che qui arrivano da tutto il mondo e per buona parte dell’anno. Questa infatti è una delle poche isole greche dove le strutture turistiche non chiudono praticamente mai. Un po’ più complicato, fuori stagione, trovare i voli giusti ed economici, ma non impossibile.
Le vie di climbing segnate sono adatte ad ogni tipo di preparazione: dal neofita che vuole imparare al climber esperto che vuole percorsi impegnativi e scenografici. Il Kalymnos Climbing Festival si svolge in Ottobre ed è una delle manifestazioni del settore più importanti del mondo. Nel 2020 la manifestazione è stata annullata a causa del Covid-19, ma con ogni probabilità verrà riproposta nel 2021.
Il pioniere delle arrampicate qui è un italiano: Andrea Di Bari, che nel 1996 scoprì il potenziale di questa isola e tracciò le prime 43 vie. Da allora in poi circa diecimila climber all’anno sbarcano su quest’isola per scoprirne le infinite e meravigliose occasioni di arrampicare in luoghi talmente belli da sembrare finti.
C’è questo sito che vi consigliamo di visitare, se amate le arrampicate. Può darvi diverse informazioni utili da “addetti ai lavori”.
Cosa vedere a Kalymnos
Se non siete degli arrampicatori non cadete in depressione: l’isola Kalymnos può offrire tante valide alternative. Innanzitutto la sua capitale, Pothia, è una delle città più popolose del Dodecaneso. Questo ne fa un luogo pieno di vita e di energia: di taverne e di localini dove fermarsi a mangiare o a bere qualcosa lasciandosi cullare dal panorama di un porto sempre attivo e vivace. Obbligatoria una passeggiata sul lungomare, dopocena.
Il trekking è un’altra attività molto praticata: vi sono diversi percorsi ben segnalati per poter esplorare l’isola a piedi. Il più impegnativo ha una lunghezza di circa 100km e permette di toccare praticamente ogni angolo dell’isola.
Le immersioni sono il terzo interesse, qui a Kalymnos. I fondali sono molto belli e negli ultimi anni sono nati diversi diving club che vi permetterannno di approcciarvi a questo sport o di effettuare delle immersioni più impegnative. Qui è stato creato il primo parco immersioni dell’intera Grecia e la flora e la fauna sottomarina sono entusiasmanti.
Vi sono inoltre alcuni musei interessanti: il Museo Archeologico di Pothia oppure il Museo Vasamidis meritano qualche ora di visita.
Le grotte dell’isola sono famose: sembra ve ne siano almeno cinquanta su tutta l’isola ma, al momento, è possibile visitarne soltanto due: Epta Parthenes e Kephalas.
Con una breve gita in barca, inoltre, potrete visitare il magnifico isolotto di Telendos dove le auto non possono arrivare e dove avrete le sensazione di essere ad anni luce da ogni apparenza di moderno stile di vita. Solo mare, qualche taverna e il blu del cielo greco.
Dove dormire a Kalymnos
Le località più turistiche dell’isola, quelle dove soggiornare a prezzi più che accettabili, sono Myrties e Massouri. Anche a Pothia è possibile trovare delle sistemazioni interessanti, ma le prime due sono più indicate. Se cercate il lusso sfrenato qui ne troverete bel poco, ma esistono degli studios graziosi e degli appartamenti in affitto che non vi faranno mancare assolutamente nulla.
Per quelli che amano scoprire qualcosa che non sia un “classico” del turismo di massa il bel villaggio di pescatori di Vathia propone (poche) strutture interessanti dove soggiornare lontani da tutti gli altri. Qui vi sono anche delle interessanti taverne di cui approfittare per un’ottima cena a base di specialità locali e di vino bianco fresco al punto giusto.
Le spiagge di Kalymnos
Ci sono, ci sono, anche se come avrete capito qui la spiaggia diventa più un surplus rispetto a tutto il resto, al contrario di altre isole dove è la ragione principale per arrivarci.
Platis Yalos e Kantouni sono due belle spiagge di sabba nera vulcanica, stile Santorini: nonostante siano abbastanza facili da raggiungere non sono molto affollate.
La spiaggia più popolare in assoluto, quella dove arrivano tutti prima o poi, è quella di Masouri: abbastanza spaziosa, attrezzata al punto giusto, con ogni servizio di cui uno abbia bisogno a portata di mano.
Quelle frequentate dalla gente locale sono quelle più vicine al capoluogo, ovvero le spiagge di Gefira e Therma. Si trovano entrambe ad un tiro di schioppo dal centro cittadino ma sono piccole e si riempiono subito. Andateci presto.
Come muoversi sull’isola
Qui lo scooter è più che sufficiente. A meno che non vogliate effettuare delle escursioni più impegnative verso le zone meno conosciute dell’isola, lo spostamento massimo che vi troverete a fare sarà di una decina di chilometri: sopportabili anche da un cinquantino. Noi continuiamo a preferire gli scooter di cilindrata superiore, ma la scelta dipende da gusti e budget a disposizione.
La pesca delle spugne
Per centinaia di anni questa attività è stata la principale fonte di reddito degli abitanti di Kalymnos. Ancora oggi sull’isola troverete in tutti i negozi di souvenir centinaia di spugne da acquistare, considerate tra le migliori del mondo. In passato fare il pescatore di spugne era un mestiere rischioso: ci si immergeva sino a 30 metri in apnea o ancora più a fondo conn l’utilizzo delle cosidette “campane”. Molti pescatori hanno perso la vita per la mancata conoscenza del rischio della decompressione. Oggi fortunatamente i mezzi tecnologici permettono una pesca più sicura per la vita umana, ma vi sono sempre dei temerari che si immergono senza protezioni. Non molti sanno che la spugna è un organismo animale, non vegetale: forse ciò che resta delle prime, semplici forme di vita sulla terra.