Zante : l’isola con due volti
Se di Zante, sinora, avete sentito parlare soltanto come dell’isola dove diciottenni scatenati partecipano a schiuma party, feste a base di musica e alcool, beach bar e spiagge rumorose, sappiate che coloro che ve ne hanno parlato non sbagliavano, ma anche che conoscono Zante in modo approssimativo e parziale.
Quest’ isola delle Ionie è infatti molto di più di questa descrizione sui generis e molto di più anche dell’unica spiaggia che tutti noi abbiamo visto fotografata da sempre in ogni salsa e su ogni sito in cui si parli di questo posto: la spiaggia del Navagio.
Zante sa essere anche un’isola tranquilla, dove trascorrere giornate alla ricerca della spiaggia giusta, del luogo da visitare non invaso dalla massa, di una passeggiata al tramonto in coppia. Molto dipende dalla parte dell’isola in cui deciderete di soggiornare. Per aiutarvi in questo c’è GreciaVacanze.It.
Anche qui il terremoto del 1953 ha lasciato i suoi pesanti segni: molte delle cittadine dell’isola sono state ricostruite praticamente da zero e quindi non c’è quel senso di “passato” che piace a molti amanti della Grecia. Ma la bellezza dell’isola compensa tutto ciò e ripaga con gli interessi chi passa una vacanza qui.
Zante Grecia – Come arrivare
In aereo
L’aereo è ancora una volta il mezzo più comodo e veloce. Zante è raggiungibile da diverse città italiane e con molte compagnie aeree che, durante la stagione estiva, intensificano di molto i loro collegamenti dal nostro paese.
Volotea è presente sul mercato con voli da Venezia e Verona per quanto riguarda il Nord Italia, da Bari, Napoli e Palermo per il Sud.
EasyJet , Ryanair e Blue Panorama volano da Milano (Malpensa o Orio al Serio), mentre da Roma i voli sono gestiti da Vueling o Blue Panorama.
Quasi tutti i voli sono operativi dai primi di Giugno sino alla fine di Settembre.
Esiste anche la possibilità di volare ad Atene e prendere uno dei voli interni che collegano ogni isola della Grecia con un aeroporto alla sua capitale.
In traghetto
Per quanto riguarda l’arrivare direttamente in traghetto sappiate che gli unici due porti d’imbarco dal nostro paese sono Bari o Brindisi. Nel caso vogliate imbarcarvi da uno dei porti del Nord Italia (Venezia o Ancona) la soluzione è navigare sino a Patrasso e da li affrontare il trasferimento in macchina sino al porto di Cillene da dove un ulteriore traghetto vi trasporterà sino al porto di Zante Città.
Il trasferimento è lungo e il costo forse superiore a quello dell’aereo. Vale la pena ragionare sul risparmio ottenuto dal non dover noleggiare la machina sull’isola, viaggiando con il proprio mezzo.
Cosa vedere sull’isola di Zante
Zante si contende con Citera e con Cipro la natalità di Afrodite (la Venere dei romani), dea della bellezza. Conoscendo le isole della Grecia imparerete che ogni abitante di ogni isola ha a cuore il fatto che voi crediate alla sua versione. E’ giusto così, un po’ di sano campanilismo non stona. Poi aver dato i natali ad una Dea di cotanta importanza è fondamentale.
Ovunque Afrodite abbia deciso di nascere, quest’isola ha tutte le caratteristiche per esserne degna culla. Un’altra illustre nascita collega Zante / Zacinto al nostro paese. Qui nacque Ugo Foscolo e a quest’isola è dedicata una delle sue poesie più famose: “A Zacinto”.
La storia dice che il nome le fu dato da Zacinto, figlio del re della Frigia Dardano che ne fu il primo abitante e che creò la prima Acropoli.
Se non siete soli interessati alle spiagge, Zante vi può regalare ogni bene:
Iniziamo dalla natura: qui vengono a nidificare e a riprodursi le tartarughe Caretta Caretta. Se avrete fortuna potrete anche imbattervi in una di queste meravigliose creature anfibie. La costa sud dell’isola è il luogo migliore dove incontrarle. Vi raccomandiamo la massima attenzione: le zone di nidificazione sono zone protette e disturbare le tartarughe o, peggio, invadere lo spazio dei nidi, può significare pesanti sanzioni.
Il parco marino di Zante è stato creato proprio per proteggere le specie naturali presenti sull’isola.
Questa è l’isola delle grotte costiere. Forse le più famose sono le Grotte Blu: vanno visitate in barca e la gita vale il prezzo pagato. Tra insenature, grotte e faraglioni sul mare resterete incantati dallo spettacolo. I tour organizzati durano all’incirca un paio d’ore, ma c’è la possibilità di noleggiare un gommone privato e godersele a tempo indeterminato.
Cameo Island è una microscopica isoletta super fotografata per via del suo pontile di accesso, interamente in legno. Essendo un’isola privata ha anche il suo biglietto d’ingresso che però permette pure di fare il bagno nella (microscopica pure quella) spiaggia dell’isola. Alla sera, da tranquillo isolotto, spesso si trasforma in un locale per far festa fino a tarda ora.
Proseguiamo con la cultura: il museo bizantino è il principale museo dell’isola. Vale la visita perchè raccoglie parte della storia di questo luogo, attraverso le dominazioni che nei secoli si sono succedute, portando ognuna un po’ della cultura che ora fa parte stessa dell’isola.
Il Castello Veneziano fa parte della cultura di cui vi parlavamo poc’anzi. Qui Venezia ha dominato per lungo tempo e il Leone di S.Marco che spicca su una delle porte d’ingresso al castello ne è la riprova.
Sull’isola, come tradizione greca vuole, vi sono molti monasteri. I più belli sono probabilmente quello di Zoodochos Pigi , quello di Eleftherotria e, per chi ha voglia di una gita fuori dai soliti schemi, quello di Skopiotissa. Salire sino a questo monastero è impegnativo, anche qui il terremoto ha distrutto parte della storia di questo luogo. Ma c’è ancora molto da vedere e da apprezzare.
Un’ escursione a Marathonissi Island è obbligatoria, venendo qui. La piccola isola, che fa parte del Parco Naturale, è soggetta a vincoli naturalistici, quindi gli accessi sono (quasi) contingentati e non c’è completa libertà di movimento. Ma la spiaggia è bianca di un bianco avvolgente e caraibico e il mare qualcosa di indimenticabile.
Le spiagge
Isola grande, grandi spiagge. Grandi non solo nel senso dell’ampiezza, ma soprattutto in quello della bellezza. Qui, un po’ come nella vicina Cefalonia, potete trovare veramente di tutto e di più per ogni gusto.
La costa ovest
Non si può non partire dalla spiaggia più conosciuta di Zante: quella del Navagio (o del relitto). Tra le foto che riporterete a casa da qui, probabilmente parecchie saranno scattate qui. Così vuole tradizione. Il Navagio, però, forse non è la più bella spiaggia di Zante. Innanzitutto dimenticate di vederla come nelle foto: bella, deserta, a disposizione della vostra reflex o del vostro telefonino. A meno che non arriviate nelle prime ore del mattino con le prime barche a disposizione (si può raggiungere solo via mare) la troverete sempre affollata sia di persone che di barche.
Il relitto della barca di contrabbandieri che qui affondò nel 1983 è divenuto parte stessa del mito, portando le persone ad introdursi nella nave noncuranti della ruggine procurata dal tempo passato.
Non potrebbe essere altrimenti. E’ ormai un simbolo. Molti si limitano a fotografarla dall’alto e rinunciano alla gita in barca che ti lascia purtroppo soltanto al massimo mezz’ora per viverla. E’ un peccato però non riuscire a tuffarsi in quest’acqua meravigliosa, per cui nonostante l’affollamento (che non amiamo) vi consigliamo di farlo comunque.
Se volete scattare una foto come quelle che vedete pubblicate ovunque, c’è una comoda strada che porta dai paesi di Volimes e di Anafonitria ad un parcheggio e ad un punto panoramico da dove sbizzarrirsi con selfie e panoramiche eccezionali.
Sulla stessa costa della spiaggia del relitto vi sono molte altre bellissime spiagge, alcune difficilmente raggiungibili se non via mare: Sfogio beach e la vicina White beach, ad esempio. Porto Limionas e Porto Roxa sono due piccole insenature profonde, non possiamo neppure chiamarle spiagge. I due posti sono però molto affascinanti e danno sul lato dell’isola dei tramonti più belli. Per chi ama indossare pinne e maschera questi sono due piccoli paradisi dello snorkeling.
Anche Plakaki non è una vera spiaggia, piuttosto un enorme scoglio raggiungibile attraverso un impervio sentiero. Ma questo è un luogo dove non vengono in moltissimi e dove il colore del mare è quello a cui state pensando in questo istante. Già, proprio quello.
Il golfo delle tartarughe
Situato a Sud dell’isola è la zona di Laganas, paradossalmente la zona più “casinista” dell’isola. Invece qui (poco più avanti del paese) c’è il Parco Naturale dove vengono a nidificare le tartarughe Caretta. Molte delle spiagge di questa zona sono soggette a protezione e, ad esempio, non vi si può soggiornare nelle ore notturne. Solitamente i volontari del parco segnalano le zone di nidificazione delle tartarughe recintandole. Ovvio che non toccare è la regola numero uno.
All’interno del parco vi è quella che forse una delle più belle dell’Isola: quella di Dafni. Sabbia e acqua meravigliose, non eccessivamente frequentata ma con tutte le comodità del caso.
Laganas ha invece una spiaggia tutta sua: qui se cercate musica e divertimento li troverete senza nessun problema.. Insieme alla vicina Agios Sostis è il fulcro del divertimento dell’isola. A Cameo Island le notti presentano sempre qualche sorpresa, statene certi.
Proprio sull’estremità sud dell’isola (anche questa in zona protetta) vi è Gerakas, senza ufficialità, la spiaggia nudista dell’isola, nel suo lato più estremo.
La costa Est
Se le insenature e le alte coste della zona ovest, con la loro apparenza selvaggia vi hanno conquistato e ve ne siete pazzamente innamorati, probabilmente potreste non essere interessati all’ altra parte dell’isola, quella con la sabbia. Sappiate che anche da questa parte vi sono delle vere e proprie perle da non perdere a nessun costo. Anzi, ce ne sono talmente tante che ci vorrebbe un’ora per farvene leggere ogni dettaglio.
Ci limiteremo alle principali, riservando magari a qualche prossimo articolo del nostro blog l’approfondimento dettagliato.
Porto Roma non prende il nome dalla nostra capitale ma da un personaggio locale che qui visse : il luogo è più conosciuto come punto di partenza delle numerose escursioni alla costa Ovest e alla spiaggia del Navagio che per la sua graziosa spiaggia di sabbia e ciotoli.
Banana Beach è forse il paradiso dei bambini. Qui le famiglie con figli piccoli trascorreranno sicuramente molte ore piacevoli.
Agios Nikolaos, Vasilikos e Argasi sono solo alcune delle lunghe striscie di sabbia che troverete salendo verso nord. Ognuna vale un tuffo.
Le spiagge a Nord di Zante città sono anch’esse entusiasmanti, a partire da Alykes e Alykanas, la prima più popolare ed attrezzata, la seconda più riservata: entrambe belle, sabbiose e con un’acqua cristallina.
Makris Gialos è invece uno dei classici dell’isola. Non potrete non fare nemmeno un salto da queste parti: sabbia e ciotoli, ma i fondali sono qualcosa di assolutamente interessante, per cui munitevi di maschera e boccaglio.
La piccola spiaggia di Xigia è conosciuta per la sua sorgente sulfurea. Sembra che bagnarsi in queste acque faccia molto bene alla pelle. Provare per credere.
Non c’è che dire: volevamo fare un riassunto e siamo a quasi venti spiagge. E molte non ve le abbiamo ancora raccontate. A chi vi dice che Zante è solo night-life ora sapete cosa rispondere
Dove dormire
Dipende da ciò che siete intenzionati a fare. Se il divertimento è il vostro credo, se non volete mancare un aperitivo o se la notte per voi è piccola Laganas è il luogo. Non c’è di meglio sull’isola. Qui troverete tutto, ma proprio tutto (forse anche troppo, talvolta) per far si che in spiaggia, probabilmente, sonnecchierete durante il giorno.
Zante città può essere una soluzione, ma non ve la consigliamo al cento per cento. Forse è “troppo” città per farvi apprezzare l’isola. Qui infatti il già citato terremoto del 53 ha fatto si che la città venga praticamente ricostruita del tutto. Manca un po’ la “favola”. Le comodità però ci sono tiutte.
Meglio, se siete dei romantici sognatori, Argassi, Alykes oppure Agios Nikolaos.
E’ ovviamente possibile trovare qualche buona sistemazione anche lungo la costa Ovest o verso il Nord dell’isola, magari in uno dei paesini all’interno che hanno conservato ancora quel qualcosa di “magico” che quest’isola ha da regalare a chi sceglie di visitarla.
Qui le sistemazioni turistiche non sono tantissime a livello alberghiero, ma studios e stanze private sono, con un minimo di impegno, rintracciabili senza problemi.
Come spostarsi: macchina o motorino?
A meno che non siate tra coloro che preferiscono restare nei dintorni della località scelta per il soggiorno (15 km al massimo) la macchina è la scelta migliore. L’isola è lunga una cinquantina di chilometri e larga trenta. Già sarà quasi impossibile visitarla tutta in una sola vacanza, se poi lo spostamento è afidato ad un cinquantino le cose si fanno complicate.
Se invece non avete intenzione di operare grandi spostamenti, le due ruote vanno benissimo. Noi consigliamo sempre una cilindrata da 125 cc in su, ma ovviamente dipende da patente e budget a disposizione. Se ad esempio dormirete a Laganas, il motorino potrebbe permettervi di raggiungere molte destinazioni senza grande fatica. Per andare a vedere il Navagio, però, non affrontate l’intera isola, ci mettereste troppo.
Nonostante noi si sia grandi fan del quad qui non serve a meno che non amiate le quattro ruote al posto delle due ma allo stesso tempo vi piaccia il senso di libertà dato da questo mezzo. I quad non sono economici, però. A volte hanno quasi il costo di un utilitaria. Vale la pena ragionarci.
I trasporti pubblici ci sono, ma servono più ai locali per spostarsi di paese in paese che ai turisti. Qualche corsa interessante la potete trovare, ma come sempre soggetta a frequenze e orari abbastanza complicati da seguire.
Due curiosità su Zante, infine.
Non l’abbiamo visto di persona, quindi prendela come curiosità: dicono che vi sia del plancton fosforescente che ti “illumina” la pelle nei bagni notturni di Skinari – Volimes – Aghios Nicolaos. Se l’avete provato fatecelo sapere.
Il pozzo di Erodoto nel villaggio di Kerì. Si tratta di una specie di falda di catrame naturale. Si sente anche l’odore tipico. E’ datato almeno 2000 anni perchè già in alcuni scritti del tempo si citava a Zacinto un lago di catrame che veniva utilizzato per impermeabilizzare il fasciame delle navi e la chiglia. Magari non è proprio turistico, ma curioso sicuramente.