Kastellorizo : l’isola del film Mediterraneo
“Ci stavano mandando in missione a Megisti, un’isola sperduta dell’Egeo, la più piccola, la più lontana, importanza strategica zero …”. Inizia così il film che ha fatto conoscere l’isola di Kastellorizo a tutto il mondo, ma a noi italiani in particolare, vincendo l’oscar come miglior film straniero nel 1992: “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores.

C’è del vero nelle parole del Tenente Raffaele Montini tratte dal film: Kastellorizo (o Megisti, il suo nome storico) è veramente l’ultimo lembo di terra greca (ed europea) ad oriente. Lontana più di 500 km da Atene e a soli tre km dalla costa turca, ma comunque orgogliosamente greca in ogni suo angolo, Kastellorizo è un luogo di pace e relax, lontano da qualsiasi stereotipo di isola turistica.
Un villaggio, una sola strada asfaltata, nessuna spiaggia per come la intendiamo noi e comunque non facilmente raggiungibile, se non a piedi o in barca, pochi alloggi, pochissime automobili, quelle dei residenti. Potrebbe spaventare molti e invece il fascino di questa incredibile isola colpisce ogni anno migliaia di persone che non rinunciano a sbarcare qui per godere di qualche giorno di assoluta pace.

Come arrivare a Kastellorizo
La bellezza di raggiungere quest’isola sta anche nella relativa difficoltà per raggiungerla. L’aereo da Atene è il mezzo più pratico per raggiungere Kastellorizo. Per l’estate 2025 non esiste volo diretto nemmeno da Atene, ma bisogna effettuare un veloce cambio a Rodi, viaggiando Olympic Airways.
Castelrosso (questo è il nome italiano utilizzato durante l’occupazione del Dodecaneso, merito del colore rossastro delle rocce sotto il kastro) ha infatti un piccolo aeroporto in cui riescono ad atterrare i piccoli turbo elica della compagnia greca.

In alternativa, se siete già li, Rodi è sempre collegata da più voli settimanali a Kastellorizo, in altissima stagione ne potete avere anche più di uno al giorno. A Rodi si viaggia diretti dall’ Italia con diverse compagnie low-cost.
Ovviamente, come accade in tutte le isole greche, si può sbarcare sull’isola anche via mare. In questo caso è quasi obbligatorio arrivare da Rodi: il tempo di percorrenza va dalle due ore e mezza del catamarano veloce, alle quattro del traghetto classico. Arrivare via mare, seppur più lento, è un modo di approcciarsi a quest’isola che sicuramente fa parte del suo dna: calma, tranquillità, pacatezza.
Entrando con il traghetto nel piccolo porto rivivrete sicuramente delle emozioni uniche.
Da Atene, in nave, il viaggio dura quasi due giorni. A meno che non vogliate godervi una mini-crociera tra le isole greche, lo sconsiglieremmo.

Cosa vedere sull’isola Kastellorizo
Qui non si viene per i monumenti o per i monasteri. Kastellorizo è un’isola anomala, dove la cosa migliore da fare è lasciarsi prendere la mano dal fare poco, niente se è possibile. Non stiamo scherzando: spesso viviamo le nostre vacanze nello stesso modo in cui viviamo la nostra vita lavorativa: di corsa, stressati, con la necessità di dover fare assolutamente qualcosa. Ecco: qui queste cose si possono lasciar andare, ci si può abbandonare al piacere (perchè di piacere si tratta) di non aver nessun obbligo, nessun orario, nessun “bisogna fare”.
Ci sono però alcune cose che vale la pena non farsi sfuggire: il Castello dei Cavalieri dell’Ordine di S.Giovanni, edificato su una roccia di colore rossastro (da qui il nome di Castelrosso isola). Ci si arriva dal centro del paese oppure da Mandraki tramite una ripida ma veloce scalinata. Non è rimasto molto dell’originale maniero, ma il panorama vale la visita. Inoltre la vista da quassù è veramente notevole.

La Tomba Licia, nota per le sue colonne di origine dorica: nulla di trascendentale, ma una testimonianza di come quest’isola sia stata in passato teatro di uno scambio di culture interessante e che sia stata abitata fin da tempi antichissimi. Greci, turchi, veneziani. Qui sono passati tutti. E ancora la cattedrale di Agios Kostantinos, affascinante simbolo religioso dell’isola, restaurata da pochissimo e tornata ai fasti di un tempo.

La Grotta Azzurra di Kastellorizo vale la visita
Da non perdere assolutamente la visita alla grotta Azzurra, o Parasta, da visitare rigorosamente in barca godendo dei suoi magnifici riflessi blu, turchese e azzurri. Nulla da invidiare, ve lo assicuriamo, alla celebre grotta di Capri.
Dal porto dell’isola vi sono molte barchette che quotidianamente effettuano questo servizio. Con la bassa marea i taxi boat riescono ad entrare sino all’interno della grotta. Nel caso la volta dell’ingresso fosse troppo basso da consentire l’ingresso, il barcaiolo vi farà tuffare proprio davanti e potrete nuotare all’interno di questo paradiso azzurro, ricordo che porterete con voi a lungo.

Anche il monastero di Agios Georgios Vounou merita una visita. Da qui, dopo circa 400 gradini godrete una vista dell’isola spettacolare e dopo un breve sentiero in mezzo alla natura arriverete al monastero che ha anche una cripta dove un santo del luogo si ritirava in preghiera.
Entrare nella cripta è possibile. Non fatelo se soffrite di caustrofobia o semplicemente se non amate i luoghi stretti. Pensare che qualcuno abbia potuto passare parte della vita qui è davvero incredibile.

La salita può essere un po’ “provante” per chi non è allenato: il consiglio è comunque di non rinunciarci, di munirsi di acqua, pazienza e di partire nel tardo pomeriggio, quando il caldo diventa meno pressante.
Vale inoltre la pena uscire dal centro abitato e prendere uno dei sentieri che portano verso le poche zone ove tuffarsi o verso i monti dietro al paese: per poter osservare l’isola dall’alto, per immergersi nel suo clima o semplicemente per osservare un tramonto in assoluta solitudine.
Uno di questi sentieri vi porterà a Paleokastro, primo sito abitativo dell’isola, dove potrete passeggiare tra le rovine di un antico castello del terzo secolo a.c. , nonchè primo nucleo abitato dell’isola. Andateci nel tardo pomeriggio: questo è il migliore punto di osservazione per tramonti da sogno.

Fate attenzione a come vi spostate: l’isola (per la sua vicinanza alla Turchia) abbonda di zone militari dove non è concesso fare fotografie. I militari non sono aggressivi con i turisti ma severi su queste cose si.
Da Kastellorizo a Kas in Turchia
Esiste la possibilità di effettuare delle gite in giornata a Kas, località turistica della vicina Anatolia. Nulla di particolare, ma l’ebbrezza di un salto “oltre confine” va provata. Informatevi preventivamente sugli orari di partenza e arrivo dei traghetti nell’unica agenzia di viaggio dell’isola. Una mezz’ora di traversata vi porterà a Kas, ma preparatevi ad altrettanto tempo di sosta per il controllo dei passaporti. La Turchia è infatti fuori dalla zona Shengen.
Kastellorizo e i luoghi di Mediterraneo
Il film Mediterraneo, inoltre, ha creato sopratutto in noi italiani la voglia di riscoprire a Kastellorizo i luoghi del film. Il più popolare, probabilmente, è la “casa di Vassilissa” che sorge nella parte occidentale dell’insenatura che ospita il paese. State tranquilli: la troverete facilmente. Oggi è una casa privata, ma il suo fascino lo conserva sempre.

Sarà facile trovare anche la “casa del sindaco” oppure il porticato sotto il quale i protagonisti del film vengono rapinati dal pescatore turco, la spiaggia dello sbarco (Mandraki) e ancora mille altri piccoli dettagli legati al film di Salvatores. Inoltre la taverna “Ta Platania”, che sorge nella piazza della cattedrale di San Spirydon è stata immortalata più volte nel film. All’interno manifesti originali del film e foto di quei giorni. Maria, la proprietaria, è stata comparsa in diverse scene e parla un perfetto italiano.
Kastellorizo spiagge
Sono poche, quasi nessuna in effetti, ma questo non deve spaventare. Se siete arrivati sino a qui sarete comunque premiati dalla bellezza del mare di quest’isola.

Molti approfittano delle splendide acque del porto di Megisti per fare un tuffo. Strategicamente posizionate ci sono delle scalette di cui approfittare. Molti degli hotel posizionati all’interno della baia mettono a disposizione dei lettini. Non siate timidi: lo fanno tutti senza problemi, potreste anche essere sorpresi dalla presenza di alcune tartarughe o di delfini che, ormai fatta l’abitudine ai visitatori, nuotano insieme a loro.
La parte del porto accanto alla vecchia moschea ottomana è il punto in cui sono posizionati decine di lettini che attendono solo di essere occupati.
Le tartarughe, ormai, sono quasi di casa sull’isola. Sebbene si raccomandi di non dare loro del cibo, hanno imparato che dai tavoli dei ristoranti sul lungomare qualcosa arriva sempre ed è facilissimo vederle, soprattutto nelle ore serali.

Vi sono inoltre, lungo la costa, diversi punti dove fare un tutto o rimanere per qualche ora a godere dei colori dell’acqua.
Un nostro “punto segreto” è una piccola scalinata, lungo il percorso che porta verso Mandraki. In molti momenti della giornata sarete gli unici a poterne usufruire per un tuffo rinfrescante.
Anche il porticciolo secondario di Mandraki è un buon posto da dove scendere in acqua. Questa è una zona ancora poco frequentata, ma che inevitabilmente è destinata, nei prossimi anni, ad ospitare nuovi studios e locali.

Gli altri luoghi dove tuffarsi
Un’alternativa valida è approfittare delle molte barche che dal porto propongono ai turisti svariate destinazioni: dalla visita agli isolotti di Agios Georgios (con taverna e lettini) , Strongili e Ro, alle zone di Faros, Kavos e Plakes.

Plakes non è una vera e propria spiaggia, bensì una sorta di tavolato di roccia dove l’acqua assume un colore cristallino e dove la presenza umana è ridotta davvero al minimo: bellissimo e unico.
Consigliabile, per Plakes, farvi portare dalle barche nel pomeriggio, quando è presente un po’ d’ombra. In mattinata il sole è a picco e senza essere attrezzati (con una tendina come abbiamo fatto noi, ad esempio) è difficile resistere. Se intendete restare più di un paio d’ore consigliata anche l’acqua.
Noi, coraggiosamente, abbiamo raggiunto questo punto in kayak. Fattibilissimo se siete un po’ allenati. Fate attenzione, se intendete imitarci, al vento che si alza il pomeriggio: può rendere complicato il rientro.

Come spostarsi
A piedi: non ci sono molte alternative. L’isola ha praticamente una sola strada: quella che dall’aeroporto porta dritta al centro della città, servita da un piccolo bus nove posti a uso e consumo di chi arriva e di chi parte. C’è anche un servizio taxi, ma utilizzarlo per spostarsi da una parte all’altra del paese pare uno spreco. Per muoversi tra il centro e l’abitato di Mandraki c’è, con partenza dalla zona della vecchia moschea, ora centro culturale, una bellissima passeggiata che corre a picco sul mare.

Dove dormire e mangiare a Megisti
Vi sono hotel e studios. Come detto in precedenza i posti però non sono infiniti, l’isola è piccola e per accaparrarsi i posti migliori la soluzione migliore è quella di prenotare parecchi mesi in anticipo. Noi abbiamo scelto Mandraki per soggiornare: fuori dal centro ma ad un passo dal mare e fuori anche dalla zona dei ristoranti che la sera si animano di persone. Dieci minuti di passeggiata e sarete sul porto.
Per il cibo nessun problema: ristoranti a piacere sul lungomare, sopratutto di pesce, una taverna nella piazza sopra il paese con specialità tipiche greche, due punti dove assaggiare “pita giros” e piatti grigliati a prezzi popolarissimi. Due supermercati aperti fino a sera tardi per chi volesse fare da se. I supermercati effettuano anche servizio a domicilio, su richiesta. Per i nottambuli (ma questa non è proprio un’isola per loro) vi sono anche, nella zona della vecchia moschea, due lounge bar che rimangono aperti fino a tardi.
L’estate 2024 ha visto l’apertura di qualche nuovo locale, tra cui un longe bar sito nel complesso alberghiero “Casa Mediterraneo”. Carino, con delle ottime proposte di cocktail.

Kastellorizo : il video originale di GreciaVacanze.it
Kastellorizo Grecia e “Mediterraneo”
Leggenda vuole che l’isola di Kastellorizo sia stata l’ultima delle isole che la produzione di Mediterraneo e il suo regista, Gabriele Salvatores, abbiano visitato alla ricerca di quella che avrebbe potuto / dovuto essere l’isola perfetta dove ambientare il racconto del film. Se non l’avete visto (cosa quasi impossibile, crediamo) questo ne è il riassunto.
In un giorno, visitando Kastellorizo, avrebbero trovato tutte le location del film. L’ “isola perfetta”, insomma.

Il successo del film e l’oscar vinto nel 1992 ha portato a questa piccolissima isola del Dodecaneso una popolarità impressionante che, ancora oggi a molti anni di distanza, non è sopita. Certo, gli italiani che cercano di rivedere i luoghi che furono della “banda” di Abatantuono & C. sono meno, rispetto alla fine anni 90 e i primi del 2000, ma vi è ancora un piccolo gruppo di nostalgici che non abbandona l’idea di venire qui per rivedere quei posti.
Dobbiamo essere sinceri: anche noi di GreciaVacanze.it abbiamo sognato con quel film e arrivare a sbarcare su quest’isola è stata un’emozione vera. Non abbiamo saputo resistere alla tentazione della “caccia alla location” e le abbiamo trovate quasi tutte.
L’unico tra gli attori di Mediterraneo a ritornare con frequenza a Kastellorizo è Giuseppe Cederna, l’attendente Farina, il soldato che sceglie di “fuggire” per sempre e resta sull’isola con la sposa Vassilissa. Abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo durante la nostra ultima visita a Kastellorizo ed è stato strano ed emozionante allo stesso tempo essere li a parlare di un film che ci ha fatto innamorare della Grecia con una delle persone “colpevoli” (in senso buono) di questo amore.
Se anche voi siete degli appassionati di “Mediterraneo”, prima di partire rivedetelo un’ ennesima volta. Una volta arrivati qui ritroverete quasi tutti i luoghi del film.